Corso: corsommj  
Titolo: Liberta' di esplorazione   Superiore: Parte II - La didattica con MMJ  
Collegamenti: La libertà di esplorare

A scuola, soprattutto in quella primaria, forse un po' di meno in quella dell'Infanzia, siamo sovente "pressati" dal poco tempo a disposizione. Unità didattiche da terminare, parti del curricolo da affrontare prima delle scadenze prefissate... e le compresenze, le tabelle orarie, le intersezioni con altri insegnanti... Tutto questo spesso ci porta a sottovalutare i tempi di apprendimento dei bambini, che come ben sappiamo, variano da un soggetto all'altro in misura anche notevole.
Per quanto riguarda le attività di cui stiamo parlando, cioé le attività con il Logo, il rispetto dei tempi dei singoli alunni è una condizione essenziale.
Abbiamo infatti più volte ripetuto Come iniziare Come nascono i progetti? che queste attività seguono una "logica di progetto" fondata essenzialmente su di una reale motivazione personale "a fare" e non una logica di esecuzione di compiti.
Il permettere al bambino di esplorare con tempi distesi l'ambiente in cui si trova e per mezzo del quale ha accettato di realizzare qualcosa di proprio, assume allora un'importanza fondamentale. Soprattutto in una fase iniziale occorre dare tutto lo spazio necessario alle curiosità del bambino ("questo pulsante cosa fa?", "perché si possono mettere tante tartarughe?", "come posso mettere la musica?"...) anche se domande e curiosità vengono espresse in contesti e situazioni che ci appaiono poco appropriati.
Anche a noi adulti può capitare, alle volte, di interrompere la scrittura di un testo con Word per domandarci a che cosa serva quella certa voce di menu che non abbiamo mai avuto occasione di usare... E sappiamo per esperienza che, nella misura in cui ci concediamo il tempo per esplorare e fare delle prove, impariamo cose nuove, che magari utilizzeremo in un'altra occasione... L'apprendimento è un fenomeno molto personale che solo fino ad un certo punto possiamo controllare e programmare; e tra l'altro questo vale anche per quel che riguarda il "nostro" apprendimento.
Tutto questo non significa d'altra parte che bisogna sempre e comunque lasciare i bambini liberi di fare ciò che vogliono...
Occorre saper giudicare caso per caso. Alle volte l'esplorazione è un'attività generata dalla curiosità su parti e funzioni sconosciute. Altre volte può assumere i caratteri della dispersione cognitiva ed anzi quasi un alibi per non doversi concentrare sul compito che ci si è dati.
Senza voler assolutamente dare suggerimenti validi per ogni stagione, la strategia didattica più opportuna appare allora quella di fissare preventivamente, negoziandoli con i bambini in forma collettiva (o in certi casi anche individuale) dei "paletti" nel tempo, delle regole sufficientemente comprese e condivise per cui esiste uno spazio preciso per esplorare e provare, uno spazio che però ha un termine.
Se il bambino ha accettato di realizzare un proprio progetto è opportuno che se ne assuma la responsabilità e che, in qualche misura anche minima, ne renda conto al proprio insegnante.
  
linkCome iniziare
linkCome nascono i progetti?
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