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Come iniziare
MicroMondi Junior, come anche altre versioni Logo, attuali o passate, è un ambiente che trova il proprio fondamento in una logica costruttivistica "di progetto". In altre parole ha senso usare questo ambiente se, e solo se, è il bambino stesso a decidere quale dev'essere il punto di arrivo, o il risultato, dell'attività.
Non solo il bambino necessita di "condividere" il senso di quanto egli stesso va facendo, ma ha bisogno, in qualche modo, di sentirlo come proprio, quindi di sceglierlo e stabilirlo in maniera più o meno esplicita.
"Voglio costruire un videogioco per i miei amici", "Voglio costruire un quiz per i miei compagni", "Voglio realizzare una scenetta che faccia ridere"... potrebbero essere ottimi momenti d'inizio sul piano dell'interesse e della motivazione.
Il problema è che talvolta (ma non sempre) tali intenzioni "costruttive", non sono, o non appaiono, affatto presenti nella testa dei bambini che ci troviamo di fronte.
Per l'insegnante che vuole intraprendere un'attività con MicroMondi, ma che deve fare quotidianamente i conti con i problemi legati all'organizzazione della scuola, con i tempi a disposizione, con la logistica dei laboratori o delle apparecchiature hardware ecc., il problema si complica ulteriormente. Come aspettare il nascere di uno spontaneo atteggiamento attivo e costruttivo nei confronti del computer in un contesto in cui i tempi e gli spazi a disposizione sono decisamente limitati?
Intanto occorre ovviamente iniziare presentando l'ambiente come uno strumento divertente e stimolante. Non solo un giocattolo curioso, ma soprattutto uno strumento con cui si possono realizzare obiettivi anche molto diversi tra loro.
L'inizio più opportuno pare allora quello per cui si accompagna la presentazione di MMJ con una serie di progetti realizzati da altri bambini, o in mancanza di questi, anche di realizzazioni prodotte dall'insegnante stesso.
In termini ancora più espliciti ed operativi intendo dire che al primo incontro dedicato al Logo di MicroMondi Junior (in laboratorio o in classe), l'insegnante non dovrebbe limitarsi a "far vedere" come funziona l'ambiente, ma dovrebbe presentarsi fornito di una serie, la più variegata possibile, di progetti già realizzati da altri.
Non dunque: "Vi faccio vedere uno strumento nuovo che funziona così e così... E da oggi potrete lavorare con questo.", quanto piuttosto: "Bambini venite a vedere cosa hanno fatto i bambini della II A (o i compagni della scuola XY)... E guardate questo... Bello vero? Sapete che cose di questo genere le potreste fare anche voi? Chi vuole provare?"
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