Corso: corsommj  
Titolo: Macrogruppi e microgruppi   Superiore: Parte II - La didattica con MMJ  
Collegamenti: Macrogruppi e microgruppi

Come organizzare le classi o i gruppi di bambini (li chiameremo "macrogruppi" in entrambi i casi) che ci sono stati affidati per svolgere le attività con MicroMondi Junior?
Ovviamente l'alternanza dei macrogruppi in laboratorio non può dipendere dalle nostre decisioni, ma è legata all'organizzazione complessiva della scuola o del plesso in cui ci si trova ad operare. Anche la presenza di un computer, o più d'uno, in aula costituisce una possibilità che potremmo essere costetti ad adottare come situazione predefinita.
E' difficile dunque in questa sede offrire suggerimenti a livello di organizzazione del macrogruppo, poiché ci si troverà sempre ad operare in un contesto già dato e probabilmente non modificabile.
E' opportuno tuttavia notare come sia in ogni caso necessario garantire ad ogni alunno un "tempo personale" di utilizzo di MicroMondi Junior di almeno un'ora e mezza alla settimana. Con l'espressione "tempo personale" intendo un tempo in cui il singolo disponga del computer "tutto per sé". Se, ad esempio, l'alunno sarà di fronte alla macchina con un compagno con cui si alterna per usare tastiera e mouse sarà necessario garantire un tempo minimo di tre ore settimanali... Tutto ciò, naturalmente, se si desidera raggiungere dei risultati almeno minimi sul piano dell'apprendimento.

Maggiori margini decisionali sono invece presenti per quanto riguarda la gestione dei "microgruppi", cioé dei gruppi di due, massimo tre, bambini che contemporaneamente "vanno al computer".
Il consiglio che mi sento di offrire, in base all'esperienza, è che questi siano formati per "scelta condivisa". In altre parole è bene consentire che i bambini si scelgano a vicenda e che i microgruppi si formino in maniera la più spontanea possibile.
Eventuali problemi derivanti da conflitti relazionali tra bambini (gelosie, rifiuti, bambini isolati, bambini troppo richiesti...) potranno in molti casi essere risolti con un po' di pazienza e con discussioni di tutto il macrogruppo che, tra l'altro, costituiranno anche un'occasione per educare alla tolleranza ed all'accettazione dell'Altro.
Anche durante le attività al computer, a mio avviso, l'insegnante dovrà intervenire il meno possibile sulle relazioni che intercorrono tra bambini all'interno del microgruppo. Solo nei casi estremi di bambini troppo timidi e in posizione costantemente gregaria o, all'opposto, nei casi di bambini troppo esuberanti che tendano a spadroneggiare, si potrà prendere in considerazione l'opportunità di riorganizzare la composizione dei microgruppi.
Infine, in ogni caso, sarà bene avere a disposizione un numero di stazioni multimediali che, in rapporto al numero di bambino del macrogruppo, consenta anche che un singolo bambino possa ogni tanto, e quando lo richieda, "provare da solo".
La richiesta di poter operare da soli è una richiesta più che legittima e non significa affatto che chi l'avanza sia mal disposto verso i compagni o poco disposto a collaborare...

In conclusione la gestione dei gruppi, "macro" o "mini", riveste un'importanza particolare nel momento in cui si propone un'attività fondata sulla motivazione e sull'assunzione di un proprio progetto personale. Se il singolo alunno non si troverà a proprio agio anche dal punto di vista del contesto di gruppo, non si troverà nelle migliori condizioni per apprendere "facendo".
Il compito dell'insegnante sarà allora quello di creare tali condizioni per un esito positivo. I suoi strumenti saranno la pazienza, la disponibilità ad entrare con delicatezza nel merito dei problemi relazionali tra bambini e soprattutto la capacità di "negoziare" con i bambini stessi le forme organizzative opportune.
  
  
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